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giovedì 10 luglio 2014

IL TEFLON

L TEFLON

I minatori erano soliti portare con loro un canarino: se l'uccello fosse morto o avesse dato segni di sofferenza, avrebbero saputo che sarebbe stato molto pericoloso per loro restare nella miniera.
Le dimensioni dei volatili e la capacita' polmonare li rendono molto sensibili alle tossine nell'ambiente.

Sicuramente saprete che il teflon rappresenta un pericolo mortale per i nostri amici pennuti: esso si trova non solo nelle pentole da cucina, ma anche in molti altri oggetti di uso comune come tostapani, ferri da stiro, macchine per pop corn, stampi antiaderenti, wok, coperture delle assi da stiro, stufette portatili, lampade a incandescenza ecc ecc.

Purtroppo il teflon non fa rumore e non ha odore.
Cucinando a normali temperatura di cucina il teflon o PTFE è stabile e sicuro.
Se, pero', viene riscaldato sopra i 280 °C rilascia particelle tossiche e fumi in una reazione chiamata “PIROLISI”. E’ una temperatura molto alta e raramente viene raggiunta durante il normale processo di cucina che normalmente vengono effettuati a temperature tra 122 e 205 °C.
Se pero' una pentola antiaderente viene fatta cuocere a secco o dimenticata sul fuoco si riscalda molto e possono svilupparsi fumi tossici.

Gli uccelli sono suscettibili ad una patologia respiratoria causata dal teflon che può condurli a morte.I sintomi non sono specifici e possono essere simili ad un’ampia varietà di patologie respiratorie e sistemiche.
Normalmente il pappagallo viene trovato morto o morente con grave difficoltà respiratorie. Esposizioni brevi possono causare respirazione difficoltosa, starnuti, incoordinazione, debolezza, depressione, comportamenti ansiosi o convulsioni.
Questi sintomi possono comparire anche con altri irritanti polmonari, come spray e aereosol di prodotti cosmetici o per la casa, fumo di tabacco, monossido di carbonio, gas naturali, ammoniaca, cibi bruciati ed olii di frittura esausti.

Il teflon surriscaldato causa problemi anche nell’uomo generando una patologia simil-influenzale conosciuta anche come “febbre da fumi di polimeri”,raramente fatale.
Gli uccelli sono sensibilissimi al teflon perche' ll canale respiratorio è efficiente nello scambiare gas e fornire altissimi livelli di ossigeno ai muscoli per il volo. Mentre scambia ossigeno così efficientemente, altrettanto lo è nello scambio dei gas tossici. Inoltre un pappagallo respira da 75 a 95 volte in un minuto (contro i 20 respiri medi di un essere umano) e l’aria ingerita invade tutti i sacchi aerei che occupano una superficie enorme del corpo del pappagallo: la conseguenza è che le sostanze tossiche inalate col respiro penetrano velocemente e in gran quantità in tutto l’organismo, avvelenandolo.
E’ difficilissimo salvare un pappagallino avvelenato da teflon.

E' meglio quindi imparare a prevenire:

non tenere il pappagallo in cucina, soprattutto quando siamo ai fornelli

utilizzare pentole in ceramica (ci guadagneremo in salute anche noi)

cambiare spesso aria .