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giovedì 26 giugno 2014

L'URLO !!!


Essendo animali sociali i pappagalli comunicano tra di loro per mezzo di vocalizzi piu' o meno forti.
Ci sono vocalizzazioni per salutare lo stormo, per avvisare di un pericolo, per disputa territoriale, urla all'alba e al tromonto.
Alcune specie sono rinomate per le loro grida ad alto volume: Are, Amazzoni, Conuri e Cacatua; mentre Calopsiti, Inseparabili e Parrocchetti emettono vocalizzazioni a volume piu' contenuto.

Comunque ogni pappagallo domestico ha in se' il suo piccolo bagaglio di schiamazzi, vocalizzazioni e grida che utilizzera' per comunicare con noi.

Ad esempio il mio calopsite Brad grida in risposta ad altri uccelli che sente fuori, fischia quando mi allontano dalla stanza se non puo' seguirmi, canticchia e vocalizza di gioia e interviene fischiettando quando discutiamo in famiglia. Il tutto a volume accettabile e per alcuni momenti della giornata.
Questo e' assolutamente normale!

Un pappagallo che grida incessantemente sta cercando di dirci qualcosa: che ha paura, che ha bisogno di attenzioni, che e' geloso ecc. In questi casi bisogna cercare di capire la causa delle grida per evitare che alla lunga possa trasformasi in aggressivita' e/o autodeplumazione.
Cercate di non rinforzare involontariamente questo comportamento: se andate da lui e lo sgridate avra' ottenuto l'attenzione che cercava e usera' questo modo di fare ogni volta che si sentira' solo! Dovete semplicemente ignorarlo e andare da lui solo dopo che avra' smesso.
Ricordate che le punizioni sono del tutto inutili con il pappagallo e servono solo a fargli perdere fiducia nei nostri confronti.

martedì 24 giugno 2014

TOELETTATURA !!!!

Oltre al bagno, per mantenere in salute il nostro pappagallo, e' necessario anche prendersi cura di becco e unghie.
L'utilizzo di posatoi limaunghie ergonomici e osso di seppia rappresentano sicuramente un valido aiuto, ma per certi pappagalli e' comunque necessario ricorrere alla toelettatura periodica di becco e unghie: per il becco e' sufficiente una piccola limatina, invece per le unghie occorre tagliare.

Ovviamente non sono operazioni facili da eseguire (direi impossibili su pappagalli mai addestrati a subire questo trattamento) e soprattutto la prima volta e' meglio rivolgersi ad un veterinario aviario.

Vi consiglio di avventurarvi da soli in questa esperienza solo dopo diverse sedute di allenamento in cui educherete il vostro pennuto a famigliarizzare con le forbici (permettendogli di giocarci, di mordicchiarle ecc) e avra' imparato ad accettare l'operazione.

Ricordate di avere sempre a portata di mano polvere emostatica (un incidente puo' sempre capitare, anche se siete gia' esperti in questa operazione) da applicare ad una unghia sanguinante (solo su unghie del piede, no altrove!)

Utilizzate un paio di fobici ben affilate e adatte alle dimensioni dell'unghia e una buona illuminazione (per vedere bene dove e cosa si taglia !)

Per evitare di tagliare eccessivamente l'unghia che potrebbe iniziare a sanguinare, il mio consiglio e' di rimuovere solo il ricciolino finale.

facile su unghie chiare, impossibile su unghie scure !!!


Tenente sempre d'occhio il pappagallo e al primo segnale di stress dovete interrompere per un po', anche se non avete finito tutte le unghie, e magari riprovare con calma; cercate di rendere questa esperienza il piu' positiva possibile, e col tempo riuscirete a tagliare tutte le unghie in una sola seduta !!!!






sabato 21 giugno 2014

PERCHE' MI BECCHI?

I motivi che inducono un pappagallo a beccare sono svariati.

Anzitutto, ricordate  che i pappagalli usano il becco come una mano, per testare la solidita' del supporto su cui intendono salire...
Capita, quindi, che prima di salire sul nostro dito il volatile voglia testarne la consistenza mordicchiandolo.
Spesso, quando sono gia' in mano, mordicchiano le dita per chiedere cibo o ghiottonierie; oppure per evitare/interrompere una coccola non piu' gradita e per divertimento quando stiamo giocando con loro.

Queste non sono da considerarsi vere beccate, ma un modo "deciso" con cui il pappagallo comunica con noi.

I pappagalli beccano seriamente quando si sentono minacciati, hanno paura, per ragioni territoriali, ormonali o per iper protettivita/possessivita' verso il proprietario e di solito la beccata e' veloce e dolorosa, facendo spesso sanguinare la pelle e inflitta con l'intenzione di fare male.

Per evitare questo spiacevole epilogo, dovete sempre leggere il linguaggio del corpo del volatile: prima di beccare, infatti, il pappagallo  cerchera' di comunicarvi il suo spavento, il suo malumore o il desiderio di essere lasciato in pace e se non lo rispettate, cercando di rimuovere la causa del suo disappunto, becchera' dolorosamente. E' come si vi dicesse: "Scusa eh, ma come cavolo te lo devo dire ? Capisci o non capisci? Continui ? Allora visto che proprio non vuoi capire ti becco ! Cosi' la smetti !"
Attenzione perche' la volta successiva, dato che i pappagalli hanno buona memoria, molto probabilmente passera' direttamente alla beccata...."tanto so gia' che ogni avvertimento non lo ascolti...quindi ti becco subito!"

Percio', quando il vostro pappagallo vi becca dovete sempre chiedervi PERCHE' LO HA FATTO ? COSA HA CERCATO DI COMUNICARMI ? COSA O CHI HA SCATENATO QUESTA SUA REAZIONE?

Cercate di eliminare la causa e sarete sulla buona strada per risolvere il problema.


ecco un esempio di innoque mordicchiate di Brad



giovedì 19 giugno 2014

LA DIETA DI BRAD


Gli estrusi sono alimenti completi, simili a crocchette, formulati specificatamente per i bisogni nutritivi dei volatil, ottenuti da farine vegetali cotte ad elevate temperature. Il processo di estrusione permette di mantenere inalterate le proprieta' nutritive degli alimenti.

La malnutrizione, infatti,  e' una delle principali cause di malattia e mortalita' tra i pappagalli domestici.

Qui da noi in Italia gli estrusi e i pelletati per i volatili sono poco diffusi e non sempre reperibili nei normali negozi per animali;  ma sulla rete web, fortunatamente, i siti di prodotti per pappagalli sono ben forniti.
Io stessa, per il mio calopsite, compro i mangimi direttamente su internet.

Cercate di scegliere gli estrusi (o i pelletati) piu' naturali, con pochi conservanti, per intenderci ... sicuramente meglio digeribili e piu' appetibili.

Normalmente quando preparo la mangiatoia per Brad, che e' principalmente granivoro,  mischio un 30% di estrusi triturati e ridotti quasi in farina con il mixer (cosi 'sono certa che verranno mangiati con i semi) e un 70% di miscela di semi specifici per calopsiti.
Integro poi la dieta quotidiana con verdura fresca e frutta.

Con altre specie di pappagalli tipo amazzoni o are o cacatua e' possibile basare la dieta principalmente su estrusi e integrandola con cibo fresco (verdura, frutta e legumi cotti)

sacchetto con estrusi parzialmente ridotti in farina
mangiatoia con mix di semi ed estrusi

mercoledì 18 giugno 2014

PRO E CONTRO ALLEVAMENTO A MANO

Contrariamente all’opinione diffusa (basata soprattutto su motivi commerciali, in quanto il prezzo del pappagallo triplica), che solamente un allevato a mano potra' diventare “domestico”, lo stesso risultato si ottiene con un pappagallo cresciuto naturalmente dai genitori.

Per scelta, io non ho mai avuto pappagalli allevati a mano.

Quando si prende un volatile svezzato dai genitori il proprietario all'inizio deve essere disposto ad investire in empatia, pazienza e a sopportare qualche frustrazione, al fine di creare un rapporto di fiducia. 
 
L'impegno profuso sara' comunque premiato perché il pappagallo si fiderà dell'uomo per propria scelta creando col proprietario un rapporto stretto e ricco di soddisfazioni.


L'allevamento a mano spesso consiste nel rimuovere le uova dal nido per incubarle artificialmente (unicamente per scopi commerciali in quanto la femmina sara' stimolata a rilasciare nuove uova) e svezzare artificialmente (spesso con sonde) i piccoli, magari anche con metodi bruschi, e/o crescendoli in isolamento dagli altri.

Si tratta di una operazione delicatissima che,  se non e' effettuata in modo appropriato e da persone veramente esperte,  avra' ripercussioni fisiche e psicologiche sui pulli che si evidenzieranno solo con la crescita.
I piccoli pappagalli svezzati dall'uomo sono sicuramente piu' addomesticabili e gestibili, almeno fino al raggiungimento della maturita' sessuale (tra i 2 e 6 anni, in base alla specie).

Con l'eta' adulta, pero', tutti gli errori commessi durante lo svezzamento a mano causeranno molti problemi comportamentali: eccessivo attaccamento ad un membro della famiglia,  atteggiamento aggressivo verso chiunque si avvicini alla persona preferita; urla e automutilazioni inflitte per frustrazione come, ad esempio, lo strapparsi le penne!

Se il pappagallo e' cresciuto dai genitori (tenuti nel nido per almeno 8 settimane) da adulto avra' sicuramente meno problemi comportamentali rispetto a uno strappato dal nido.









lunedì 16 giugno 2014

CAMBIARE LA GABBIA

Brad appollaiato sulla gabbia
La gabbia per il pappagallo rappresenta la SUA casa e il SUO territorio e, infatti, la maggior parte dei pappagalli ama stare sul tetto della propria gabbia per ore.

Puo' capitare,  pero',  di dover sostituire la gabbia con un'altra nuova, magari piu' grande e spaziosa e questo cambiamento, se non effettuato in modo graduale puo' essere fonte di grande stress per il nostro amico pennuto.

Per un certo periodo di tempo, che dipendera' molto dal comportamento del vostro pappagallo, dovrete lasciare le due gabbie (la nuova e la vecchia) affiancate in modo che gradatamente prenda confidenza con la nuova gabbia, magari mettendo all'interno della nuova il suo gioco o il suo cibo preferito e trasferendo giorno per giorno tutto cio' che era nella vecchia gabbia nella nuova avendo cura di posizionare le mangiatoie e il beverino circa nella stessa posizione in cui si trovavano nella gabbia vecchia.

Aspettate a togliere la vecchia gabbia finche' il pappagallo non sara' completamente a suo agio nella nuova.

venerdì 13 giugno 2014

APPELLO IMPORTANTE !!!


Mi sento di fare un appello a tutti i padroni di pappagalli “problematici” (cioe' che non riuscite a gestire) : non liberate MAI e poi MAI il vostro pappagallo all'esterno, perche' non saprebbe come procurasi il cibo (lo ha sempre trovato nelle ciotole) e cadrebbe facilmente vittima di predatori dato che non essendo cresciuto in uno stormo all'aperto non sa riconoscere quali animali sono pericolosi per lui.

Cosi' facendo lo condannereste a MORTE CERTA !!!!

Gli uccelli si affidano per la propria sicurezza al loro stormo (voi) e se voi liberate all' esterno il vostro pappagallo perche' vi ha stufato, perche' non sapete gestirlo, perche' vi e' nato un figlio o per una qualsiasi altra stupida motivazione, lui sara' completamente SOLO e per un animale che in natura e' preda e' una sensazione terribile !!!

Vi ricordo che i pappagalli sono creature meravigliose, intelligenti, con dei sentimenti e proprio per questo altrettanto impegnative! Non sono ornamenti esotici da mettere in salotto e neppure simbolo di prestigio o ricchezza. Sono animali unici, che instaurano un legame profondissimo con il loro padrone capaci di donare tanto amore, allegria e dedizione.

Vi prego, percio', di comportarvi responsabilmente e di impegnarvi cercare una organizzazione o una nuova casa amorevole a cui affidarlo, contattando allevatori e/o mettendo ad esempio un annuncio su internet.



giovedì 12 giugno 2014

KIT PRONTO SOCCORSO AVIARIO

Anche per il nostro pappagallo e' importante avere un kit di pronto soccorso ben fornito, a portata di mano e da mettere in valigia se il volatile vi segue in vacanza, per gestire piccole emergenze o per stabilizzare le condizioni dell'animale in attesa del veterinario.


Ma cosa deve contenere un kit di pronto soccorso aviario?

  • Nome, indirizzo e telefono del veterinario assieme a esami, ricette ed esiti in particolare per problemi recenti o cronici.
  • Salvietta per avvolgere e bloccare il vostro pappagallo

  • Forbici, bende, garze e cerotti 

  • Penna o polvere emostatica, per fermare il sanguinamento di penne rotte
     
  • Pinzette, per la rimozione, ad esempio, di piume sanguinanti

  • Batuffoli di cotone - per la pulizia

  • Acqua ossigenata, per la disinfezione

  • Una piccola torcia elettrica o una luce da testa è ancora meglio.

mercoledì 11 giugno 2014

OGNI BRAVO PAPPAGALLO DEVE SAPER FARE.....

Molte persone pensano che il segreto per avere un pappagallo ben educato sia quello di acquistarne uno allevato a mano, ma non e' proprio cosi'....
Un pappagallo allevato a mano e' sicuramente piu' fiducioso nei confronti dell'uomo, ma non e' detto che sia anche educato.
Capita, infatti, che il delizioso batuffolo di penne dei primi mesi si trasformi col tempo e il raggiungimento della maturita' sessuale (che per alcuni specie avviene attorno ai 6 anni d'eta') in un tiranno urlante e pronto a beccare!

Ci sono alcune cose fondamentali che ASSOLUTAMENTE dovete insegnare al vostro pappagallo:

“SU” per farlo salire sul dito/braccio

"GIU'” per farlo scendere

"NO” quando volete farlo smettere di fare qualcosa.

"BRAVO” quando approvate il suo comportamento o gli permettere di far qualcosa.

"VIENI” quando volete chiamarlo verso di voi

Questi comandi vi consentono di controllare il vostro pappagallo e permettono al pappagallo di sapere esattamente cosa vi aspettate da lui.
Decidete voi quali parole usare, l'importante che siano sempre le stesse!(certi preferiscono OK, VIENI QUI ecc.ecc) Attenzione anche a pronunciare le parole allo stesso modo: cioe' se la vostra “parola ponte”e' OK, dovete sempre dire OK e non oooookeyyyy !!!!

Ovviamente la tecnica del rinforzo positivo, unita a tanta pazienza, vi permettera' con il tempo di insegnare al vostro amico pennuto questi comandi fondamentali.
brad che risponde al comando "vieni" atterrando sul braccio

martedì 10 giugno 2014

NON SULLA SPALLA!!!



Una volta che il vostro pappagallo ha appreso il comando SU, consiglio di impedire, da subito, che impari ad appollaiarsi sulla spalla: da li' non riuscite a leggere il suo linguaggio del corpo;  non vedete se sta per beccarvi un orecchio, strapparvi un orecchino, se sta per mordervi il sopracciglio, beccarvi un occhio, il naso, un labbro; inoltre potrebbe mordere chiunque tenta di avvicinarvi, oppure beccare per salvarvi da un pericolo, aggrovigliarsi con le zampe nei vostri capelli ecc.
I grandi pappagalli posso rovinare seriamente un viso e fare ferite profonde !!!


Dovete insegnare al volatile, tramite il rinforzo positivo, a rimanere sul dito o sul braccio e a non salire sulla vostra spalla (ricordate che ai pappagalli piace salire sui punti piu' alti) , dicendo SCENDI e riportandolo sul vostro dito/braccio OGNI VOLTA CHE TENTA DI SALIRE LA SPALLA e premiandolo con un bocconcino quando rimane fermo sul braccio/dito.

Ovviamente per insegnare questo comportamento ci vuole tempo, pazienza e fermezza: tutte le volte che cerca di appoggiarsi sulla spalla DOVETE RIPORTARLO INDIETRO SUL DITO/BRACCIO e premiarlo quando resta fermo, immediatamente, perche' se allentate il controllo e lui riesce ad appollaiarsi sulla spalla, rinforzate un comportamento negativo e bisognera' ricominciare da capo.
Questi esercizi vanno ripetuti con calma e per mesi, fino quando il vostro pappagallo impara il comportamento.

lunedì 9 giugno 2014

IN VACANZA CON IL PAPPAGALLO

Finalmente le tanto sospirate vacanze !!!!
Ma come facciamo con i nostri amici pennuti?

Con appena un po 'di attenzione alla sicurezza e al comfort, non c'è nessun motivo per cui il vostro pappagallo non debba condividere la gioia e l'emozione di una vacanza ben pianificata.


A meno che non si debbano percorrere distanze molto lunghe, e' preferibile generalmente far viaggiare i volatili in auto. Attenzione all’utilizzo dell’aria condizionata: controllate che il pappagallo non sia direttamente esposto al flusso d’aria fredda. State attenti anche al caldo eccessivo; evitiamo che i raggi solari colpiscano direttamente il volatile e facciamo attenzione a non lasciarlo, durante le soste, nell’auto chiusa parcheggiata al sole. Un colpo di calore potrebbe essere fatale.
Per motivi di sicurezza, ogni volta che il vostro pennuto è con voi in macchina, dovrebbe essere sistemato in modo sicuro in un trasportino (o in una gabbia) fissato con una cintura di sicurezza intorno sul sedile posteriore; infatti un airbag che dovesse gonfiarsi improvvisamente può uccidere rapidamente l'animale.
Normalmente quando viaggio in macchina con il mio pappagallo per tenerlo tranquillo, copro la gabbia e uno di noi si siede di fianco alla gabbia in modo da non lasciarlo solo nel sedile dietro.

Controllate anche come posizionate i bagagli in modo che nessuna valigia cada accidentalmente sul vostro pappagallo durante il viaggio.

Ricordate di portate sempre una bottiglia di acqua potabile e programmate delle soste per permettergli di bere e mangiare.

Buone Vacanze!!!

sabato 7 giugno 2014

UNA SANA DIETA

La nutrizione è uno degli aspetti più importanti per i pappagalli domestici

I pappagalli che mangiano solo semi soffrono di malnutrizione, carenze nutrizionali e alcuni casi anche di sovrappeso,  anche se possono sembrare sani. I semi infatti sono ricchi di grassi e poveri della maggior parte dei nutrienti necessari a una buona salute.
I parrocchetti e le calopsite mangiano principalmente semi, semi d'erba e piccole quantità di altri tipi di vegetazione in natura, tuttavia, non e' consigliabile nemmeno per questo tipo di pappagalli una alimentazione esclusivamente a base di semi.
Anche le miscele di semi fortificati non e' una dieta migliore, dato che le vitamine e sali minerali impregnano la buccia del seme che poi verra' eliminata quando il pappagallo lo mangia!

I pellet e gli estrusi rappresentano una buona alimentazione: sono infatti formulati per fornire una dieta equilibrata per la maggior parte dei pappagalli e di solito non necessita l'apporto di un supplemento di vitamine e sali minerali.
Quindi una dieta basata su pellet o estrusi (mischiati ai semi per le specie granivore come le calopsiti), verdure fresche e frutta (opportunamente lavate) , frutta con guscio (offerta col guscio !) rappresenta una buona alimentazione.













A molti pappagalli, compreso il mio, piace condividere i pasti con i loro proprietari, ma ricordatevi di non permettere al nostro amico pennuto di mangiare direttamente dalla nostra bocca o dalla nostra forchetta, dal momento che abbiamo microbi in bocca che possono essere pericolosi per i nostri animali.

Offrite sempre acqua fresca e pulita!

Ricordate inoltre che:

Il cioccolato, in qualsiasi forma, è tossico per gli uccelli. . Sintomi da tossicosi da cioccolato possono includere disorientamento, iperattività, vomito, diarrea, battito cardiaco irregolare, convulsioni, escrementi di colore scuro e la morte.

L'avocado e' tossico per gli uccelli.

La caffeina, e prodotti a base di caffeina, sono tossici per gli uccelli.

L'eccessivo consumo di sale da cucina (cloruro di sodio) può causare aumento della sete, aumento del consumo di acqua, aumento della minzione, depressione, eccitazione neurologica, tremori, incoordinazione e la morte.

Cipolle , che possono essere tossiche per cani e gatti: è consigliabile evitare di offrirle come alimento gli uccelli.

Le bevande alcoliche possono portare a incoordinazione e morte. Gli uccelli non dovrebbero mai ingerire prodotti contenenti etanolo (alcool).

Alcuni semi possono essere tossici per i pappagalli: i semi di mela contengono cianuro. E 'più sicuro eliminare tutti i semi da una mela prima di offrirla . Ciliegie, prugne, albicocche e pesche sono sicuri da mangiare, ma i noccioli contengono semi che rilasciano cianuro libero.

Gli uccelli, inoltre, non possono digerire il latte.
Il tipo di escrementi varierà a seconda di cio' che mangia il pappagallo

I pennuti che hanno una dieta a base di semi, di solito hanno feci di colore verde scuro; quelli che consumano una dieta a base di pellet, di solito hanno feci marroni. Altri alimenti con pigmenti colorati, causera' escrementi dai colori inusuali.

Spero di avere offerto alcuni spunti di riflessione sulla dieta del vostro pappagallo, ma ricordate di discuterne sempre  con il vostro veterinario aviario.

giovedì 5 giugno 2014

lL BAGNO AL PAPPAGALLO

Il bagno è importantissimo per la salute del pappagallo, ma ogni animale ha il suo comportamento unico al riguardo: alcuni amano giocare nell'acqua, altri non amano il contatto con l'acqua.

Regole basilari per un buon bagno:

Utilizzare solo semplice acqua tiepida.
Sconsiglio vivamente l'utilizzo di qualsiasi “shampoo” ! Gli uccelli producono infatti un olio speciale che va ad impregnare il piumaggio; con l'utilizzo di saponi o detergenti questo olio puo' essere rimosso comportando piume malsane.

Bagnare il vostro pappagallo solo durante le ore più calde della giornata, in modo che le piume possano asciugare completamente prima che la temperatura scenda verso sera.

Assicurarsi che l'acqua sia ad una temperatura confortevole, tiepida o a temperatura ambiente.
Se usate acqua troppo calda rischiate di ustionarlo, mentre l'acqua troppo fredda puo' causargli uno shock oltre che farlo ammalare.

Fate attenzione a non inzuppare di acqua le piume del vostro pappagallo, cio' provocherebbe una perdita di calore del corpo e insufficienza al volo.

Ogni pappagallo ha il suo modo per fare il bagno: alcuni amano la doccia (magari assieme al padrone) o l'acqua che scorre da un rubinetto, certi preferiscono stare in una nebbia sottile prodotta da una bottiglia dotata di spruzzino, e altri, amano sguazzare in ciotole colme di acqua!

Se osservate le reazioni del Vostro pappagallo a queste tecniche differenti , sara' abbastanza facile decidere quale preferisce.

La frequenza del bagno? Dipende dall'animale! Ricordate che le Specie neotropicali, che provengono da zone umide, necessitano del bagno più spesso di altri.

Lasciate che si asciughino naturalmente evitando di esporli a correnti d'aria , al limite potete tamponarli con un asciugamano.

BRAD APPENA BAGNATO

BRAD CHE SI ASCIUGA AL SOLE



martedì 3 giugno 2014

GUINZAGLIO E VOLIERA


I pappagalli richiedono la luce naturale diretta, per la salute del piumaggio e per la produzione di vitamina D e calcio.

Ma come fare per portare fuori il nostro amico pennuto?

Secondo la mia personale esperienza, se il vostro amico pennuto non ama il guinzaglio,  il modo migliore per lasciarlo fuori e' costruirgli una voliera o, piu' semplicemente, portare la gabbia fuori.

Sconsiglio vivamente il taglio delle remiganti, una brutalita' che nel tempo puo' causare problemi psicologici e per contro, permettere il volo libero all'aperto e' azzardato, soprattutto se ne' voi ne' il pappagallo siete stati adeguatamente e seriamente preparati in questa disciplina.

Esiste l'alternativa del guinzaglio....ma sappiate che non e' facile abituare un pappagallo alla pettorina (bisognerebbe iniziare da quando sono ancora pulli), anzi per molti, compreso il mio, e' quasi impossibile,

Ho comprato il modello migliore attualmente sul mercato e con tanta buona volonta' e pazienza ho provato a farglielo indossare, ovviamente procedendo a passi piccolissimi...

In questi mesi mi sono resa conto che per il mio pappagallo si tratta di una vera e propria costrizione, che per lui non e' affatto comodo ne' gradevole averlo indosso!

Cosi' ho messo via il guinzaglio … non mi va di obbligarlo a questo tormento.

Non si tratta semplicemente di addestrarlo al guinzaglio.... si tratta di insegnargli a indossare qualcosa !!!

Non ne deve aver paura, una volta indossato non deve masticarlo, o tentare di liberarsi... inoltre potrebbe volare sui rami di un albero e ingarbugliare l'elastico che lo tiene, potrei stringere troppo la pettorina e impedirgli di respirare correttamente, la pettorina potrebbe danneggiargli le penne e la pelle e inoltre i pappagalli sono spesso spaventati quando camminano col proprietario in luoghi affollati!

Non sono contraria al guinzaglio, ma sono convinta che non tutti i pappagalli riescano ad abituarsi !











domenica 1 giugno 2014

FUORI DALLA GABBIA !!



Non esiste nessun tempo minimo da tenere il pappagallo libero; piuttosto assicuratevi che qualcuno di voi sia in casa per evitargli spiacevoli incidenti.

Uscire dalla gabbia permette al pappagallo di interagire meglio con voi e con il suo ambiente, di non annoiarsi e di fare esercizio fisico volando e stirandosi al meglio (sempre che non abbia le remiganti tagliate, pratica deplorevole a cui sono assolutamente contraria!)


La giornata tipo del mio Brad prevede la “libera uscita” per almeno 4/5 ore al giorno.

Il mio calopsite ama trascorrere il tempo fuori dalla gabbia sul suo trespolo a lisciarsi le penne, sul divano a mordicchiarci braccialetti, anelli, dita, a lisciarci i capelli , saltellando sul computer, sulla tv ecc. Ogni tanto si concede una bella svolazzata per la casa fischiettando allegramente.

Quando vede che apparecchiamo la tavola, ritorna sul tetto della gabbia per poi entrarvi spontaneamente per mangiare in compagnia del suo stormo (noi) !

Ultimamente ha anche imparato a rientrare in gabbia se si accorge di essere solo in casa (e' l'istinto di conservazione della preda !)


Ho cominciato a lasciare lo sportello della gabbia aperto per alcune ore circa un mese dopo che Brad era entrato in casa nostra e quando gia' aveva iniziato a stare sul dito fuori dalla gabbia.

All'inizio saliva semplicemente sul tetto della gabbia e non si muoveva; poi inizio' a volare sul trespolo ritornando spesso sulla gabbia. Infine dopo circa 6 mesi era completamente autonomo e perfettamente inserito nella nostra famiglia.


Ovviamente anche in questo caso il rinforzo positivo ha giocato un ruolo fondamentale: lo premiavo con la spiga di panico semplicemente per essere sul tetto della gabbia, sul trespolo o sul divano vicino a noi, per fagli capire che apprezzavamo questi comportamenti che ora sono una piacevole routine per tutti noi.


I pappagalli sono animali dolcissimi e affettuosi e il rapporto che si instaura con loro e' veramente molto intimo. Io ho avuto per alcuni anni una cagnolina, a cui volevo bene come ad una sorella, ma l'amore che provo per questo batuffolo di penne e' molto piu' profondo. Intanto perche' mi sono veramente conquistata passo passo la sua fiducia (Brad non e' stato allevato a mano, ma acquistato a circa un anno di eta' in un negozio di animali ) e ho visto crescere il rapporto con questa creaturina nei mesi, proprio come si fa con un figlio che si cresce giorno dopo giorno con fatica, tanto amore e a volte frustrazione!!